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Venerdì 29 Agosto 2008  |
Rimborsi Iva, regole sotto accusa |
La Commissione Ue ricorre alla Corte di giustizia, ritenendo che sia esercitabile la detrazione. Nel mirino il vincolo per i soggetti esteri con branch in Italia
Sarà la Corte di giustizia a pronunciarsi sulla normativa nazionale che prevede, per gli acquisti effettuati in Italia dai soggetti esteri, la procedura di rimborso diretto dell'Iva anche in presenza di una stabile organizzazione nel territorio italiano. La G.U.U.E. serie C, n. 209 del 15 agosto 2008 ha dato notizia della causa C-244/08, introdotta dal ricorso presentato contro il nostro paese dalla Commissione europea il 4 giugno scorso. L'esecutivo dell'Ue imputa all'Italia di avere violato gli obblighi imposti dalla normativa comunitaria in materia di Iva, in quanto la disciplina nazionale obbliga un soggetto passivo il cui luogo di stabilimento si trova in uno stato membro o in un paese terzo, ma che ha una stabile organizzazione che, nel periodo di riferimento, ha effettuato cessioni di beni o prestazioni di servizi in Italia, a recuperare l'Iva attraverso il meccanismo di rimborso previsto dall'ottava e dalla tredicesima direttiva, piuttosto che mediante detrazione, nel caso in cui l'acquisto viene effettuato non tramite la stabile organizzazione, ma direttamente dalla casa madre estera.
Italia Oggi |
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