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Lunedì 31 Maggio 2010  |
Immobili, sanatoria al catasto |
La manovra correttiva. Ma i comuni possono sempre applicare le sanzioni edilizie. Entro sette mesi si deve presentare la regolarizzazione fiscale Svelate le case fantasma. Il governo approva la cosiddetta sanatoria catastale e con una manovra a tenaglia impone di regolarizzare la posizione catastale, blocca i rogiti sulle case non in regola con il catasto e indirettamente impone di mettere le case a posto anche da un punto di vista edilizio. Il primo fronte è, dunque, quello catastale (articolo 19). C'è tempo fino a fine 2010 per presentare una denuncia di aggiornamento catastale per la regolarizzazione ai fini fiscali degli archivi immobiliari. Il decreto lo sottolinea: la denuncia di aggiornamento vale ai fini fiscali. Questo significa che non può assorbire altri adempimenti e in particolare quello edilizio, che viaggia in parallelo. Se si regolarizza la situazione catastale dell'immobile questo significa, in effetti, rendere nota anche ai comuni l'esatta conformazione del proprio immobile. E se sono stati effettuati lavori senza avere ottenuto un permesso di costruire o senza avere presentato una denuncia di inizio attività, questo significa esporsi alle relative sanzioni. In sostanza chi vuole mettere in regola il suo immobile deve agire sul piano edilizio e sul piano catastale, con le conseguenti ricadute tributarie.
Italia Oggi Sette |
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